Aggressione a Mohamed Ba
Pubblicato da Marcella De Carli
Ho visto per la prima volta Mohamed Ba giusto due settimane prima della sua aggressione. Qui a Baggio c’è stato un evento molto significativo di questi tempi, “maggio a baggio”, una giornata dedicata ai temi della pace, della non-violenza e dei diritti umani.
Ba ha regalato uno spettacolo toccante, intelligente e coinvolgente a un pubblico di bambini e adulti che lo ha ascoltato con interesse e stupore emozionato.
E’ bello davvero, bello e affascinante Mohamed Ba. Domenica qualcuno lo ha avvicinato e immediatamente accoltellato. Così. senza un apparente motivo.
La scuola di Settimo Milanese esprime la propria convinta solidarietà a Mohamed Ba, vittima di una brutale e vile aggressione.
Ba opera da diversi anni nelle nostre scuole , con passione e competenza, all’interno di un percorso di intercultura che, tramite la conoscenza di culture altre, vuole favorire negli alunni comportamenti positivi di accoglienza e di tolleranza in contrapposizione al pregiudizio ed alla diffidenza nei confronti degli “stranieri”.
Il personale, i bambini e le bambine vogliono esprimere la loro amicizia a Ba continuando a percorrere la difficile strada della pace, della solidarietà e della conoscenza.
il dirigente scolastico
Luigi Dansi
10 Commenti »
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eleonora dice:
Pubblicato il 04 06 2009 alle 19:22
di teste di cera è pieno il mondo. Personalmente, al momento, mi verrebbe da reagire con una sonora gragnuola di schiaffi e pugni. nessun perdono e nessuna giustifica, per questi grandissimi bastardi!
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giovanni dice:
Pubblicato il 10 06 2009 alle 16:57
FORZA BA TIENI DURO!!!!conosco personalmente ba e lo vedo costantemente. mettendomi (per quanto possibile) nei suoi panni sarei distrutto sia nel fisico che nella morale…essere abbandonati, in un momento di estremo bisogno, da quelle stesse persone con le quali cerco una relazione e una integrazione…dev’essere un colpo pesantissimo…gli sono vicino e ODIO più di tutti gli italiani che lo hanno abbandonato alla fermata e schivato in macchina mentre ferito a morte cercava e chiedeva aiuto…siete delle merde!! p.s.dell’ominide che ha commesso il fatto non si merita neanche di essere menzionato..
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Marcella De Carli dice:
Pubblicato il 11 06 2009 alle 10:58
ciao giovanni, grazie per il tuo commento che non posso far altro che sottoscrivere. L’indifferenza delle persone (devo dire verso TUTTI, ma forse ancora di più verso chi appare ai loro occhi “diverso”) è il vero male di questo Paese. Di molti, a dire il vero.
Ti prego di farci avere notizie di Ba, se ne vieni a conoscenza. Grazie.
aggiungo l’articolo e l’appello di “terre di mezzo” http://magazine.specialeterre.it/notizie/rubrica/0/articolo/978/Mohamed,-Terre-%C3%A8-con-te
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giovanni dice:
Pubblicato il 12 06 2009 alle 12:20
per chi volesse contattare, dire qualcosa, scrivere a mohamed può usare questo contatto mail creato appositamente: integrazione.multietnica@gmail.com penso che abbia bisogno di tutto l’affetto che ha cercato di dare col suo lavoro alla gente che incontrava….
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Marcella De Carli dice:
Pubblicato il 12 06 2009 alle 13:46
grazie giovanni, farò girare. Intanto invito i lettori di questo blog a scrivere a Ba.
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paola dice:
Pubblicato il 12 06 2009 alle 15:47
non ho parole……..e’ veramente una cosa vergognosa!!!
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Angela dice:
Pubblicato il 12 06 2009 alle 16:27
Non ero a conoscenza di questo episodio ma perdona Marcella una mia piccola riflessione. Se fosse successo qui, al sud, di certo non sarebbe rimasto solo ed agonizzante. A volte l’invadenza dei “meridionali” si rivela una grande e spontanea forma di “solidarietà sociale”…
Non credo che lui sia rimasto a terra perché di colore. Mi raccontava mio figlio, che come tu sai vive a Milano da qualche anno, che un giorno uscendo di casa l’operaio addetto alla manutenzione dell’impianto elettrico del palazzo cadde dalla scala dove era salito per sistemare dei fili e si fece male andando a sbattere con la testa sulle scale. Bene in quel momento l’inquilino del piano superiore scendeva e pur avendo visto mio figlio, un ragazzino mingherlino di soli 23 anni, spaventatissimo, e l’operaio sanguinante, si è limitato a dire: Chiama un autoambulanza. Per, poi, proseguire, diritto per la sua strada…
Questa è la cultura che regna oggi.
Quella del più gretto individualismo…
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corrado mandreoli dice:
Pubblicato il 12 06 2009 alle 16:29
la cosa insopportabile oltre alla vile e razzista aggressione è il silenzio che immediatamente è scattato intorno a questa vicenda, silenzio che ferisce soprattutto chi tenta di costruire un argine alla deriva montante di un sentimento di odio nei confronti dello straniero, del migrante.
Ritengo si debba fare uno sforzo per tenere aperto un dibattito e per Ba in specifico penso si debba organizzare una serata magari con uno spettacolo della sua compagnia, io ci metto la sala della Camera del Lavoro sarebbe un buon modo per fargli sentire la nostra solidarietà.
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Antonella Loconsolo dice:
Pubblicato il 12 06 2009 alle 22:48
Gli ho scritto questa lettera.
Buorngiorno, spero tanto che Lei stia meglio e guarisca presto. Come italiana provo profonda vergogna per quanto Le è successo. Come cittadina mi sento in colpa, perchè nonostante le continue battaglie, ho lasciato che quest’orrendo clima di
razzismo ed intolleranza prendesse piede nella mia città. Sono zia di una ragazza di origine brasiliana, dalla pelle scura, e vedo l’ignoranza di chi la circonda. Quando arrivò in Italia, a sei mesi, il problema razzismo era quasi impercettibile. Oggi non di rado le chiedono, come parlassero ad una deficiente: “Sai parlare l’italiano?” oppure “Hai il permesso di soggiorno?”. Ho visto un giorno dei controllori Atm dare del negro di merda ad uno privo di biglietto. Mi sono messa tra loro e questa persona e ho chiesto loro nome e numero di matricola. Dopo
un iniziale sconcerto hanno iniziato ad arrampicarsi sui vetri e per finire mi hanno supplicato di non denunciarli. Non l’ho fatto, ma da allora penso sempre a quel giorno, penso di aver sbagliato a non denunciarli, nulla può giustificare certi comportamenti. Spero solo che abbiano preso abbastanza paura da non ripeterli mai più. Se ha bisogno di qualcosa faccelo sapere, gli italiani non sono tutti quella gente infima che ha incontrato sulla tua strada. Un bacio, antonella loconsolo
Ps: l’uso del Lei non è casuale, vedo spesso dare del tu ai cittadini non italiani come se fossero inferiori. Se mi risponderà mi faccia sapere se d’ora in poi
possiamo darci del tu, visto il sentimento di fraternità che, lo sento, ci lega.
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Marcella De Carli dice:
Pubblicato il 14 06 2009 alle 18:46
Grazie a corrado. Grazie ad antonella. E a tutti quelli che stanno prendendo a cuore la vicenda. Speriamo di riuscire a organizzare qualcosa che faccia sentire l’altra voce di questa città.