Archivio per September, 2009
Forza bambini, inquiniamo il mondo!
Pubblicato da Marcella De Carli
Di questi tempi tutti i Comuni si stanno muovendo in campagne “verdi”, dai vari “pedibus”, che invitano gli studenti ad usare il mezzo più ecologico per andare a scuola, le proprie gambe, alle varie “domeniche ecologiche”, dall’utilizzo dei pannelli solari negli edifici pubblici agli autobus elettrici.
Milano, città storicamente lungimirante, ha vinto la candidatura all’expò 2015 con il tema dello sviluppo sostenibile. Ottimo.
Ecco, allora qualcuno mi spiega come mai da anni ormai si assiste ad uno spreco davvero, quello sì, insostenibile, usando nelle mense di tutte le scuole di ogni ordine e grado della città stoviglie e bicchieri di plastica usa e getta?
Fino allo scorso anno lavoravo a Cesano Boscone, paese dell’hinterland milanese. I miei bambini avevano le loro tovaglie di stoffa (sempre pulite, tranquilli!) che imparavano a stendere sul tavolo e a piegare, apparecchiavano il tavolo con piatti e bicchieri di plastica dura che venivano quindi lavati.
Io, in bagno, facevo tenere ai bambini il loro bicchiere che veniva lavato da loro e settimanalmente si faceva un giro di lavapiatti in casa.
Oggi che lavoro in città mi ritrovo con tutte le stoviglie usa e getta di milanoristorazione, con i bicchieri di plastica in sezione e lo scottex al posto dell’asciugamano perchè la ASL dice che è più igienico.
Io dico che il concetto di igiene è evidentemente relativo e che basterebbe non ridurre i commessi nelle scuole e pulire di più i bagni perchè ci sia più sicurezza sulla salute dei bambini a scuola.
Detto questo, i miei complimenti alle educatrici delle scuola dell’infanzia che riciclano tutto il riciclabile nei cosiddetti “lavoretti”, così i bambini imparano a non sprecare….
Do ut des, il Papa dà, il Papa toglie
Pubblicato da Marcella De Carli
Quindi, vediamo. Il tar del Lazio dice che i crediti formativi ottenuti frequentando l’ora di religione sono discriminatori.
Il TAR, dopo aver ricordato il principio della laicità dello Stato, enunciato dalla Corte Costituzionale come “garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà religiosa, in regime di pluralismo confessionale e culturale (C. Cost. n.203/89), ha precisato che “sul piano giuridico, un insegnamento di carattere etico e religioso, strettamente attinente alla fede individuale, non può assolutamente essere oggetto di una valutazione sul piano del profitto scolastico”, la scelta di avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica deve essere assolutamente libera e in nessun modo condizionata. “In una società democratica” ha affermato il TAR, “certamente può essere considerata una violazione del principio del pluralismo il collegamento dell’insegnamento della religione con consistenti vantaggi sul piano del profitto scolastico e quindi con un’implicita promessa di vantaggi didattici, professionali ed
in definitiva materiali”.
Ma la vera “sentenza” mi pare questa
A tal proposito, “lo Stato, dopo aver sancito il postulato costituzionale dell’assoluta, inviolabile libertà di coscienza nelle questioni religiose, di professione e di pratica di qualsiasi culto “noto”, non può conferire ad una determinata confessione una posizione “dominante” - e quindi una indiscriminata tutela ed un’evidentissima netta poziorità - violando il pluralismo ideologico e religioso che caratterizza in defettibilmente ogni ordinamento democratico moderno”, infatti “qualsiasi religione- per sua natura - non è né un’attività culturale, né artistica, né ludica, né un’attività sportiva né un’attività lavorativa, ma attiene all’essere più profondo della spiritualità
dell’uomo ed a tale stregua va considerata a tutti gli effetti”.
E’ una cosa enorme, grandiosa!!!! Ma non mi sembra sia esplosa una bomba….o forse sì, se il Vaticano si affretta a ricordare che l’ora di religione DEVE essere di religione cattolica e non vagamente di etica o di “storia delle religioni”. E così richiama all’ordine quei pochi IRC illuminati che si sono guardati bene dal fare dottrina a scuola.
Chissà che posizione prenderà la nostra politica. Ora che Silvio tramonta all’ombra del compagno Fini grazie all’aiutino della Chiesa. Intanto sappiamo sicuramente come la pensa la Binetti, che in ogni caso sta sempre lì.
Come si “costringe” alla religione cattolica nelle scuole
Pubblicato da Marcella De Carli
Ancora oggi mi sono ritrovata a spiegare alle mie nuove colleghe la necessità e l’obbligo di offrire un’alternativa all’ora di religione cattolica nella scuola dell’infanzia. Mi rendo conto che è difficile rimuovere abitudini (e comodità) decennali, ma forse sono riuscita ad aprire una breccia.
Ecco un eccellente articolo che spiega come si fa ad obbligare indirettamente alla frequenza dell’ora di religione.
Liberi di scegliere
Pubblicato da Marcella De Carli
Mi piace assai questa citazione. Tantissimo. Mi piacerebbe che chi ritiene opportuno l’insegnamento della religione a scuola ne prendesse spunto. Alè.
«I bambini sono troppo piccoli per conoscere le proprie opinioni religiose. Esattamente come non si può votare fino a 18 anni, si dovrebbe essere liberi di scegliere la propria cosmologia e la propria etica senza l’impertinente presunzione da parte della società che si erediteranno quelle dei genitori. Dovremmo restare allibiti se ci raccontassero di un bambino leninista o di uno neoconservatore. I bambini non dovrebbero sentirsi descritti come “bambini cristiani” ma come “bambini di genitori cristiani”. Questo di per sé darebbe loro consapevolezza, rendendoli in grado di formare le proprie menti e scegliere se avere una religione e quale, anziché credere che religione significhi solo “stesse credenze dei genitori”»
(Richard Dawkins)