Archivio per la categoria 'Noreligion'
Lavavetri
Pubblicato da Marcella De Carli
Ora di religione, scuola dell’infanzia
“Maestra, ma fanno bene quelli che ti lavano la macchina e ti chiedono un soldino?”
“Chi?”
“Quelli che puliscono il vetro…”
“Ah, beh…sì…..fanno bene…mmm…però a volte…a volte è un vizio, per loro diventa proprio un vizio, ecco. E se tu hai la macchina pulita loro ti disturbano proprio!”
Storiella (con) morale
Pubblicato da Marcella De Carli
Bambini seduti in classe, lavorano a gruppi al cosiddetto lavoretto di Natale, una bella fotocopia da colorare con un pacco che si apre mostrando un presepe. La scritta sopra dice Gesù e’ un dono. Scuola dell’infanzia, ora di religione.
I bimbi parlano tra loro a voce bassa “Gesù e’ morto” “Eh si, non e’ più con noi”. Gelo. L’insegnante alza la testa di scatto e con voce alta e minacciosa sentenzia “Chi ha detto che Gesù non e’ più con noi che lo mando fuori?!”
B. “Io no! E’ stato lui!!!”
E. “….ma….io….”
Insegnante “Allora?! Ditemi…Gesù e’ con noi perché e’….e’…..”
B. “Perché e’ nei nostri cuori!”
Insegnante, soddisfatta, “Ahhhhh….bravo A.!!!!!!”
A proposito di crocifisso in classe
Pubblicato da Marcella De Carli
Con questa sentenza la Corte Europea dei diritti dell’uomo stabilisce che il crocifisso in aula viola la libertà dei genitori di educare secondo le proprie convinzioni. Che possono essere, come nel mio caso, quelle di chi crede che il dubbio sia una gran bella fede.
E, già che siamo in tema, dirò che le ultime uscite circa la possibilità di introdurre l’ora di religione islamica nelle scuole mi sembrano quanto di più lontano da quel buon senso laico che dovrebbe connotare la scuola pubblica. A nessuno serve davvero, se non a chi la insegna, l’ora di religione, sia essa cattolica, musulmana, ebraica o buddista. E non mi convince nemmeno la proposta dell’ora di storia delle religioni…risponde a un reale bisogno degli alunni? Perchè se si parla di adolescenti è un discorso, se si parla di bambini a partire dai tre anni non saprei…
Con tutto quello che manca alla formazione dei nostri figli (da noi l’inglese non è ancora iniziato grazie ai tagli gelmini-tremonti) siamo sicuri che ci serva proprio la formazione spirituale? E a chi sarà affidata, nel caso?
Do ut des, il Papa dà, il Papa toglie
Pubblicato da Marcella De Carli
Quindi, vediamo. Il tar del Lazio dice che i crediti formativi ottenuti frequentando l’ora di religione sono discriminatori.
Il TAR, dopo aver ricordato il principio della laicità dello Stato, enunciato dalla Corte Costituzionale come “garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà religiosa, in regime di pluralismo confessionale e culturale (C. Cost. n.203/89), ha precisato che “sul piano giuridico, un insegnamento di carattere etico e religioso, strettamente attinente alla fede individuale, non può assolutamente essere oggetto di una valutazione sul piano del profitto scolastico”, la scelta di avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica deve essere assolutamente libera e in nessun modo condizionata. “In una società democratica” ha affermato il TAR, “certamente può essere considerata una violazione del principio del pluralismo il collegamento dell’insegnamento della religione con consistenti vantaggi sul piano del profitto scolastico e quindi con un’implicita promessa di vantaggi didattici, professionali ed
in definitiva materiali”.
Ma la vera “sentenza” mi pare questa
A tal proposito, “lo Stato, dopo aver sancito il postulato costituzionale dell’assoluta, inviolabile libertà di coscienza nelle questioni religiose, di professione e di pratica di qualsiasi culto “noto”, non può conferire ad una determinata confessione una posizione “dominante” - e quindi una indiscriminata tutela ed un’evidentissima netta poziorità - violando il pluralismo ideologico e religioso che caratterizza in defettibilmente ogni ordinamento democratico moderno”, infatti “qualsiasi religione- per sua natura - non è né un’attività culturale, né artistica, né ludica, né un’attività sportiva né un’attività lavorativa, ma attiene all’essere più profondo della spiritualità
dell’uomo ed a tale stregua va considerata a tutti gli effetti”.
E’ una cosa enorme, grandiosa!!!! Ma non mi sembra sia esplosa una bomba….o forse sì, se il Vaticano si affretta a ricordare che l’ora di religione DEVE essere di religione cattolica e non vagamente di etica o di “storia delle religioni”. E così richiama all’ordine quei pochi IRC illuminati che si sono guardati bene dal fare dottrina a scuola.
Chissà che posizione prenderà la nostra politica. Ora che Silvio tramonta all’ombra del compagno Fini grazie all’aiutino della Chiesa. Intanto sappiamo sicuramente come la pensa la Binetti, che in ogni caso sta sempre lì.
Come si “costringe” alla religione cattolica nelle scuole
Pubblicato da Marcella De Carli
Ancora oggi mi sono ritrovata a spiegare alle mie nuove colleghe la necessità e l’obbligo di offrire un’alternativa all’ora di religione cattolica nella scuola dell’infanzia. Mi rendo conto che è difficile rimuovere abitudini (e comodità) decennali, ma forse sono riuscita ad aprire una breccia.
Ecco un eccellente articolo che spiega come si fa ad obbligare indirettamente alla frequenza dell’ora di religione.