Archivio per la categoria 'Pensieroni'
E finalmente gli stranieri siamo noi!
Pubblicato da Marcella De Carli
Oggi queste notizie a confronto mi fanno pensare a come lo spauracchio della crisi stia lentamente lavorando le coscienze. Non che in Italia prima mancassero voci razziste e, ahimè, anche atti, ma è vero che ora è come se la gente si sentisse autorizzata a non fare mistero di quel che pensa. Meglio di quel che non pensa. Ed è vero che questo accade perchè la politica ha perso ogni pudore e senso di responsabilità. Insomma, se Berlusconi dice che le belle ragazze sono violentabili, perchè mi devo stare bbbuono? Se la lega sostiene che esiste una purezza della razza padana contro la società multiculturale, perchè non devo massacrare di botte uno straniero? Se Cota vuole fare le classi differenziali per i bimbi stranieri, perchè io devo volere che i miei figli giochino con quelli dei miei vicini marocchini?
E tornando alla crisi, con questa si giustifica tutto. L’ho sentito l’altra sera da Santoro il ragazzo leghista che sosteneva che il suo lavoro fosse a rischio per colpa degli stranieri, che, dato che potevano essere assunti tramite cooperative con contratti del cavolo, finendo per costare meno alle aziende, avrebbero rubato il posto agli italiani…E allora, speriamo che qualcuno rifletta su quello che gli inglesi dicono di noi….
A Nettuno un corteo di protesta
Tafferugli con militanti di destra
Il corteo di solidarietà a Nettuno dopo la violenta aggressione all’immigrato indianoROMA - A Nettuno è il giorno della rabbia e delle proteste. Dura la condanna da tutte le parti politiche e dalla società civile alla brutale aggressione all’immigrato indiano, unanimi i commenti che esprimono “indignazione”, “rabbia” e “necessità di fermare la violenza”. Ma, intanto, tra schieramenti opposti monta la polemica sul clima di odio e la responsabilità politica che lo alimenta. E nel tardo pomeriggio ci sono stati tafferugli tra manifestanti e alcuni militanti di destra al corteo di solidarietà organizzato a Nettuno dall’associazione multiculturale Soweto.Attorno alle 18 alcuni immigrati e italiani si sono radunati davanti al municipio della cittadina. Non appena il corteo è partito c’è stato uno scambio di insulti tra i manifestanti e un gruppo di giovani di destra che avevano fatto battute contro gli stranieri. Le forze dell’ordine sono intervenute per sedare gli animi e il corteo è andato avanti senza problemi. “Ma quale pacchetto sicurezza - Cittadinanza per tutti”, “Siamo tutti immigrati”, sono gli slogan degli striscioni. I cittadini si sentono colpiti e indignati. Mentre la comunità indiana - circa 5mila persone - che vive e lavora a Nettuno e sul litorale a sud di Roma esprime paura, incredulità e rabbia.
“Siamo gente tranquilla, che lavora in campagna e non ha tempo per fare altro, se non stare con la famiglia”, dice Ajit Singh, presidente dei Sikh di Anzio. “In Italia - aggiunge - stiamo molto bene e non ci sono mai stati problemi con la gente”. “Questo è un atto di linciaggio, un fatto terribile - accusa Amendeep Huldip, che è venuto in Italia da bambino - Se avvengono cose come queste senza un motivo, e comunque non ci sono motivi che le giustifichino, dobbiamo cominciare a preoccuparci”.le tute blu: «Ci rubano il lavoro»
Inghilterra, lavoratori in piazza
contro gli operai italianiProtesta contro un’azienda che ha inviato nel Lincolnshire tecnici specializzati provenienti dal nostro Paese
I lavoratori in piazza (Reuters) DAL NOSTRO INVIATO
LONDRA - Migliaia di operai britannici sono scesi in sciopero per protestare contro altri lavoratori: italiani. È successo che una azienda italiana, la Irem, ha vinto regolarmente una gara d’appalto per costruire un nuovo impianto ad alta tecnologia in una raffineria della Total nel Lincolnshire, Nord dell’Inghilterra. Una commessa da 200 milioni di sterline. Ma nel cantiere la Irem ha portato un nucleo di tecnici specializzati venuti dall’Italia e da altri Paesi europei. Mercoledì le maestranze della Total hanno cominciato a protestare, sono scese in sciopero sostenendo che gli italiani “rubano i nostri posti”; hanno organizzato picchetti e issato cartelli con la scritta “British jobs for British workers”: questa frase, Lavori britannici ai lavoratori britannici, era stata lanciata l’anno scorso dal primo ministro laburista Gordon BrownGuarda il video delle proteste
LA PROTESTA - Sono arrivati i cronisti dei giornali locali, di qualche tabloid londinese pronto a montare sulla storia degli «stranieri ladri di lavoro». Si sono mossi anche i sindacati, per sostenere che la Total avrebbe dovuto dare la preferenza alle aziende e alla manodopera del posto, già colpita dalla crisi. La compagnia francese ha risposto che la società italiana si è portata i suoi tecnici perché aveva bisogno di gente esperta e che nessun locale è stato licenziato, quindi non c’è stato proprio nessun furto di posti. Comunque lo sciopero va avanti ormai da tre giorni e si sta allargando ad altre regioni della Gran Bretagna: da North Killingholme, villaggio nel Nord dell’Inghilterra citato sulle carte geografiche solo perché’ lì c’è la grande raffineria della Total teatro dello scontro, la protesta si è diffusa al Galles e anche alla Scozia. Da caso locale, è diventata la prima notizia dei tg della Bbc. Il ministro dell’Ambiente Hilary Benn è intervenuto per dire che gli inglesi «hanno il diritto di ricevere una risposta» dal governo.
SCANDALIZZATI - «Noi chiediamo solo che Gordon Brown mantenga la sua promessa: British jobs for British workers», gridano le tute blu inglesi, gallesi e scozzesi che sono unite da scioperi di solidarietà in una mezza dozzina almeno di impianti. Nessuna solidarietà per i circa trecento italiani venuti con la Irem e che sono alloggiati su una nave. I fotoreporter li hanno scrutati con i loro teleobiettivi per catturare immagini degli “usurpatori”: qualcuno di loro ha reagito mostrando il dito medio o con il gesto dell’ombrello. I tabloid hanno finto di scandalizzarsi di fronte alla maleducazione.
Non-riforma Gelmini & Co. raccontata alle mamme fuori da scuola
Pubblicato da Marcella De Carli
Sarà il caso di capire un po’ che cosa potrebbe accadere e che cosa accadrà. Con parole semplici.
Il mio bambino più grande, Marte (Matteo per gli ottusi), frequenta la seconda elementare in una scuola di Milano, modello tempo pieno. Ha due insegnanti contitolari, che significa che hanno pari responsabilità e pari peso sul percorso educativo della classe, dividendosi gli ambiti disciplinari ma definendo insieme modalità, tempi e iter di apprendimento. Vuol dire che sì si dividono in materie, ma che si confrontano, che osservano e riferiscono, che, nei momenti di compresenza (4 ore settimanali) lavorano insieme con la classe: possono attivare dei lavori di piccolo gruppo o seguire i bambini individualmente, fare laboratori e uscite. Ciascuna delle due lavora per un totale di 24 ore settimanali, di cui 18 da sola con la classe, 4 con la collega e 2 di programmazione.
Sebastiano (Tian per gli amici) andrà in prima l’anno prossimo e l’unica cosa certa per ora è che ancora non è iscritto. Per il resto quello che ci aspetta è confuso e preoccupante. Scampato il pericolo grembiulino adesso vengono le cose serie. La maestra prevalente che farà le sue 24 ore con la classe, l’altra (che ricorda tanto “quella del pomeriggio” degli anni ‘70) che ne farà 18, offrendo 6 ore all’organico della scuola . Cioè? E’ un’altra storia, un’altra filosofia…e non mi piace.
E da quello che si legge (ma la Gelmini ha imparato dal capo e quindi si afferma e si smentisce da sola un giorno sì e l’altro pure, quindi prendiamo con le pinze il tutto), dato che le compresenze non ci saranno più nemmeno in seconda, terza, quarta e quinta, la filosofia cambierà anche per i bambini che già frequentano. E non solo. Sarà facile anche che cambino gli insegnanti a causa della confusione che deriverà dalla revisione delle graduatorie provinciali.
Insomma, quello che è certo è che ogni scuola si attrezzerà con il personale che le verrà assegnato e lì starà ai Dirigenti, più o meno illuminati, e ai Collegi docenti inventarsi qualcosa perchè i nostri bambini possano continuare ad avere le loro insegnanti e magari anche qualcosina in più. Ci sono ipotesi che parlano di tempo pieno con le compresenze in prima e seconda e spezzatino invece nel secondo ciclo (terza, quarta, quinta). Altre che si immaginano orari diversi a seconda del periodo scolastico, con le compresenze per alcuni mesi e per altri no…
A me sembra ancora una volta che la gente se le voglia bere proprio tutte. E forse se lo merita. Se non fosse che continuo a credere che i figli non debbano pagare per le colpe dei padri.
Io, Torchiera, la Nannini e De Andrè
Pubblicato da Marcella De Carli
CENTRI SOCIALI: DE CORATO, AREA TORCHIERA PERICOLANTE (ANSA) - MILANO, 23
GEN - Dopo lo sgombero di ieri del Cox 18, il vicesindaco Riccardo De Corato prende posizione su un
altro centro sociale, la Cascina comunale Torchiera, occupata dal 1993, dove domani si terrà un
mercatino. «Mi chiedo - sottolinea De Corato - come si possano fare manifestazioni in un’area
abusiva che non rispetta gli standard di sicurezza visto che, oltre a essere pericolante, quel luogo
non ha servizi igienici nè allacciamenti per disporre di acqua potabile, come mi è stato segnalato dal
Consiglio di Zona 8. È possibile che il Comune, che è il legittimo proprietario, debba rimanere
impotente di fronte a una simile situazione? E se dovesse succedere un crollo dell’edificio - aggiunge
- chi dovrebbe rispondere dei danni?». «La buona notizia» per De Corato «è che domani invece si
chiude un vecchio capitolo: quello del centro sociale Le Pergola che dopo un’occupazione ventennale
restituisce alla proprietà lo stabile». «Auspichiamo che anche per altre realtà milanesi da decenni in
condizioni simili - conclude - si abbia il coraggio di mettere un punto a certe vicende» . (ANSA). GGD
23-GEN-09 18:43 NNN
Intanto la Pergola non era occupato, ma sotto regolare contratto d’affito. E Torchiera non è più pericolante grazie ai lavori eseguiti da chi l’ha vissuto e lo vive.
Ma serve mentire in campagna elettorale.
Parlando dei vari centri sociali milanesi che ho frequentato ammetto che non sempre mi sono sentita a mio agio. Io vengo dal poco più che proletariato e sono naturalmente “terra terra”, qualità che non sempre si coniugano con il mondo alternativo della mia città.
E però Torchiera è diverso. Intanto perchè è nato ai margini della metropoli, e questo, per una di Baggio, lo rende già più simpatico. E poi perchè si è sempre distinto per una vocazione artistica sana e aperta.
Io ho avuto il mio momento di gloria lì: serata in ricordo di Fabrizio De Andrè a un anno dalla morte.
Arrivo a concerto stra-iniziato, è pieno e non si vede nemmeno chi c’è sul palco su cui vengo letteralmente sbattuta con un “dai che non ne sanno più…vai e canta!” Riconosco qualcuno degli ottoni e qualche altra faccia nota, ma la Gianna non l’avevo mica vista. Evidentemente è un momento di panico (esaurimento del repertorio noto) e Lei mi dice “ne sai una?” “….?” “una canzone di de andrè!” “avete già fatto Dolcenera?”"no, come ti chiami?” “Marcella” “Bene….ED ORA MARCELLA CANTERA’ PER NOI A CAPPELLA DOLCENERA!!!!!!”
ARGHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
Ma l’ho fatto. E credo sia andata benino. Che stronza la Gianna. E poi mi dice se conosco “am…i….”. Non si sente niente, non capisco niente e le dico “no”. E così lei attacca a cantare la sua “america” e io non ci posso credere, la MIA “america” e, insomma…io e la nannini che cantiamo insieme America!!!!!!!
Ovviamente il giorno dopo l’ho dovuto raccontare a tutti e il momento migliore è stato quando ne ho parlato sul ballatoio con la mia vicina e lei mi ha detto “Troppo forte la Nannini, le facevo le pulizie un po’ di tempo fa….”
Televizione: Bonolis da Maria De Filippi che andrà a Sanremo che….
Pubblicato da Marcella De Carli
O che bello! Bonolis ospite ieri sera dalla De Filippi (questo lo definirei lo zapping utile). E la maria nazionale che dice
“Il bello è che stasera qui si faccia un promo a Sanremo indipendentemente da Rai e Mediaset”.
Bene, con questa si decreta la fine di qualunque voce fuori dal coro che ancora tenti di parlare di conflitto di interesse. Tanto ormai il buon Silvio possiede tutto e, evidentemente, non teme neanche più di renderlo palese.
Regime.
Senza luce
Pubblicato da Marcella De Carli
Niente metafore, semplicemente al buio. Da tre quarti d’ora al buio. Si era a tavola, tutta la famiglia, e improvvisamente…uuuuuuuuuuuuuuom! Buio. Ma proprio buio buio! In tutto il quartiere! E allora candele e torce per caricare la lavapiatti…che ovviamente non si sa quando andrà. Questo mi ha fatto ridere.
E poi l’eccitazione dei bambini e i vicini che bestemmiavano in cortile, forse c’è qualche partita.
E’ stato bello. E anche un po’ inquietante a un certo punto. Ho sentito una sirena di ambulanza e ho pensato a un nesso e, non so, mi ha agitato il pensiero stesso.
Mentre scrivo la luce è in un attimo tornata. E la magia svanisce.
Penso a chi vive così come condizione permanente, e magari ora anche senz’acqua potabile, senza gas, con le fognature a cielo aperto. Buonanotte ai bimbi di Gaza. Da noi la luce è tornata. Chissà.