Archivio per la categoria 'Pensieroni'
Forza bambini, inquiniamo il mondo!
Pubblicato da Marcella De Carli
Di questi tempi tutti i Comuni si stanno muovendo in campagne “verdi”, dai vari “pedibus”, che invitano gli studenti ad usare il mezzo più ecologico per andare a scuola, le proprie gambe, alle varie “domeniche ecologiche”, dall’utilizzo dei pannelli solari negli edifici pubblici agli autobus elettrici.
Milano, città storicamente lungimirante, ha vinto la candidatura all’expò 2015 con il tema dello sviluppo sostenibile. Ottimo.
Ecco, allora qualcuno mi spiega come mai da anni ormai si assiste ad uno spreco davvero, quello sì, insostenibile, usando nelle mense di tutte le scuole di ogni ordine e grado della città stoviglie e bicchieri di plastica usa e getta?
Fino allo scorso anno lavoravo a Cesano Boscone, paese dell’hinterland milanese. I miei bambini avevano le loro tovaglie di stoffa (sempre pulite, tranquilli!) che imparavano a stendere sul tavolo e a piegare, apparecchiavano il tavolo con piatti e bicchieri di plastica dura che venivano quindi lavati.
Io, in bagno, facevo tenere ai bambini il loro bicchiere che veniva lavato da loro e settimanalmente si faceva un giro di lavapiatti in casa.
Oggi che lavoro in città mi ritrovo con tutte le stoviglie usa e getta di milanoristorazione, con i bicchieri di plastica in sezione e lo scottex al posto dell’asciugamano perchè la ASL dice che è più igienico.
Io dico che il concetto di igiene è evidentemente relativo e che basterebbe non ridurre i commessi nelle scuole e pulire di più i bagni perchè ci sia più sicurezza sulla salute dei bambini a scuola.
Detto questo, i miei complimenti alle educatrici delle scuola dell’infanzia che riciclano tutto il riciclabile nei cosiddetti “lavoretti”, così i bambini imparano a non sprecare….
Sappiamo arrivare in alto da sole
Pubblicato da Marcella De Carli
Dormono? Speriamo. Ho allattato Francesca, letto “i coniglietti tontoloni” a Sebastiano e lasciato Marte con Tin Tin.
La serata è dolce, fa fresco dopo una giornata calda e io mi sento come una che sta facendo una gara a tappe. Ogni sera mi dico che ce l’ho fatta.
Penso alle tante cose che ho in testa da giorni, a quello che avrei voluto scrivere. Al lavoro che voglio portare avanti per i bambini tutti. Prima di partire ho tenuto un intervento a un seminario sui nidi d’infanzia del Comune di Milano, presente l’assessore Moioli; l’ho fatto anche se un po’ tirata perchè la situazione è davvero pesante e io ci credo così tanto nell’importanza di una buona offerta nei primi anni di vita…
Ho davanti a me l’immagine di Loredana sui trampoli al presidio alle colonne, con un cartello appeso sulla schiena con la frase che mi ha mandato Tiziana via sms “sappiamo arrivare in alto da sole”.
Ecco, continuo a pensare alla faccenda delle immagini delle donne in televisione (e di riflesso ovunque) e mi viene in mente, ancora, che il punto mi piacerebbe fosse focalizzato di più sui bambini, sul loro subire stereotipi di genere così tristi.
Mi dico che lo farò, che riuscirò a scrivere ancora e ad attivarmi.
Per ora, anche senza puntare troppo in alto, essendo sola con i miei tre bambini mi concentro sul quotidiano personale, chè già mi sembra incredibile arrivare a sera senza crollare davanti alla tv, appunto.
Se poi i figli la smettono di farmi prendere un colpo ogni due giorni, con pseudo-collassi e rovinosissime e pericolose cadute, tanto di guadagnato.
Alle sette alle colonne
Pubblicato da Marcella De Carli
Spero che ci siano tante persone tra poche ore alle colonne di san lorenzo in difesa della dignità delle donne.
Posso vantarmi di essere stata la prima iscritta al gruppo di facebook ‘Caro “utilizzatore finale”, torna questo utensile’ (segue immagine di una sega!!!), oltre ai tre organizzatori !!!! clap clap clap (applausi dei miei lettori)
Quindi io ci sarò, vi aspetto.
Dagli una sberla! Più forte!!!
Pubblicato da Marcella De Carli
Scuola dell’infanzia. Fine giugno, i giochi sono tutti lavati e impacchettati. I bambini non sanno più a cosa giocare, disegnano con i residui di pennarelli lamentando la mancanza di molti colori per loro importantissimi “non c’è più il nero!” “il rosso è scarico…”. In questa scuola non possono nemmeno uscire fuori perchè ci sono stati avvistamenti di serpenti e nonostante l’impegno del Comune a sanare la situazione le insegnanti non si fidano. Non tutte almeno.
Così mi si chiede di tenerli tutti buoni davanti alla televisione mentre si finisce il riordino delle cosiddette “parti comuni”, cioè il salone, il dormitorio (stendo un velo pietoso sul termine e sul concetto), aula di psicomotricità etc etc. Mi rifiuto categoricamente di mettere i bambini di fronte al video anche a scuola e alla fine la spunto, portando in giardino le due classi delle maestre coraggiose che osano barattare il remoto rischio di incontrare un serpente con un intero anno scolastico passato al chiuso.
Ma poi fa caldo, davvero caldo, e ci sono zanzare, tantissime. Così finisce che la maggior parte del tempo la si passa in salone, dove i bambini corrono, si scontrano e si arrampicano su giochi di plastica; non esistono angoli attrezzati per giochi “tranquilli”.
In salone succede di tutto, dalle feste (tre in cinque giorni!) di compleanno delle insegnanti con torte esibite e non offerte ai bambini a scene come questa: due maestre chiacchierano tra loro quando un bambino grandicello si avvicina frignando (non piange, si lamenta), una delle due lo prende per mano stizzita e gli chiede di mostrargli il colpevole. Eccolo, avrà quattro anni. Con un colpo di genio educativo la collega mette i due bambini uno di fronte all’altro e dice all’offeso “dagli una sberla!”. Lui la guarda allibito ma lei glielo urla di nuovo “dagli una sberla!!!”. Il bambino offeso guarda il colpevole con gli occhi bassi e gli appoggia la mano sulla guancia. La maestra grida “più forte!”. E così parte lo schiaffone.
La storia di Bruna
Pubblicato da Marcella De Carli
Ho scoperto questa storia che credo valga la pena di essere diffusa.