Archivio per la categoria 'Personali'
Post sulle poste
Pubblicato da Marcella De Carli
Mi sembrava strano, non ricevevo posta dai primi di dicembre. E oggi è arrivata TUTTA! Tutta insieme!!!! Grazie al fatto che abbiamo domiciliato in banca quasi tutto il domiciliabile i danni non sono stati moltissimi, però, ecco che cosa mi è arrivato:
- il modulo per l’iscrizione alla prima classe della scuola primaria per il mio secondo figlio, partito con posta prioritaria il 31 dicembre. Con sorpresa, perchè il secondo figlio, vedi un po’, è destinato ad una scuola diversa dal primo! (Per una volta una delle scellerate decisioni gelminiane, quella di posticipare le iscrizioni al 28 febbraio, mi dà il tempo di affrontare il problema…)
- l’avviso della scadenza del bollo auto al 31 dicembre!
- la bolletta del gas della casa in montagna (scadenza 9 gennaio!)
- la carta per gli sconti al decathlon (embè) e due buoni da 6 euro con scadenza 16 gennaio (ciao…) e 21 gennaio (!!!).
- buoni sconto del supermercato sotto casa per un totale di 40 euro validi dall’11 al 31 dicembre (hihihi).
- richiamo di prestazione da pagare al dentista (mi era sfuggita) datata 4 dicembre 2008 (colossale figura di merda)
- varie offerte per sconti sui pedaggi et altro di telepass, scadenza 11 gennaio.
- “altroconsumo”di dicembre
- “linus” di dicembre
- il giornale di “emergency” di dicembre
- “diario” del 9 gennaio
Poi c’è la storia di un pacco che conteneva due regali di natale (sigh) partito dall’Inghilterra i primi di dicembre, arrivato il giorno dopo alle poste di Milano e qui sparito.
Mi dico, almeno una telefonatina al numero verde delle poste, giusto per sapere che cacchio è successo, la faccio.
“il servizio clienti di poste italiane le dà il benvenuto la chiamata è gratuita da tutti i telefoni fissi e mobili. Poste italiane spa con sede in roma viale europa 190, titolare del trattamento dei dati personali, la informa che tratterà i suoi dati con modalità cartacee e/o elettroniche per l’esecuzione del servizio richiesto e per il tempo strettamente necessario all’espletamento dello stesso. Presso poste italiane potrà esercitare i diritti dell’articolo 7 del decreto legislativo 196 del 2003. Per assistenza ai prodotti postali e il servizio al cittadino di sportello amico digiti 1, per i prodotti banco posta digiti 2, per i servizi internet digiti 3, per informazioni sui servizi di telefonia postemobile digiti 4, per informazioni sull’offerta e l’acquisto dei prodotti poste shop digiti 5.”
EH???? Vabbè, proviamo con l’1
“Per assistenza su pacchi, posta celere e pacco celere digiti 1, per assistenza su raccomandate, assicurate e atti giudiziari digiti 2, per i servizi al cittadino di sportello amico e altri servizi postali digiti 3″
BOH? Digito ancora 1.
“Richiedi il servizio a domicilio è comodo e semplice. Il servizio è attivo per le spedizioni posta celere 1 plus, pacco celere 1 plus, pacco celere 3. Per sapere se il suo pacco è stato consegnato digiti 1, per assistenza in caso di assenza del destinatario al momento della consegna di pacco celere maxi e pacco celere internazionale digiti 2, per prenotare il ritiro di un pacco a domicilio digiti 3, per informazioni e altro digiti 4″
So di non essere finita nel posto giusto, ma spero che digitando 4 mi diano informazioni. E poi ho anche la scusa del pacco non recapitato. Digito 4.
“la informiamo che il tempo di attesa è di 3 minuti”
Dopo tre minuti, “la preghiamo di attendere, le risponderà il primo operatore disponibile”
Dopo altri, svariati, minuti, “la preghiamo di attendere, le risponderà il primo operatore disponibile”
Dopo non so più quanto, “la preghiamo di attendere, le risponderà il primo operatore disponibile”
Ma, alla fine….una voce! Ed ecco che vengo ripagata di tutto. Una donna, giovane, genovese, simpatica, gentile a cui spiego, tranquilla, l’accaduto, mi accoglie e mi dice, in totale franchezza, che non otterrò nulla. Ma, almeno, si fa la segnalazione. Parliamo anche un attimino di scuola (anche lei ha un figlio che va in prima) e le dico dove reperire informazioni.
Ho pensato al film “tutta la vita davanti” e a una madre di tre figli che lavora al call center delle poste, e mi sono commossa per la sua disponibilità. Mi è venuta in mente la protagonista del film di virzì che mette umanità in un mestiere che non ne richiede e che spinge decisamente altrove.
Allora grazie. Che sia una buona giornata anche per te.
Trascrizione dello sbotto di Santoro ad “annozero”
Pubblicato da Marcella De Carli
Da brava certosina, giacchè le parole sono importanti e in più, se scritte, restano, ascolto e trascrivo…ognuno commenti come vuole, ma a quel punto della trasmissione in famiglia è scattato un “Evvai Santoro!!!!!”
Noi dobbiamo abituarci a ragionare delle cose quando accadono per come accadono. (…) Noi ci troviamo di fronte a una guerra che conta 1078 morti da una parte e un morto dall’altra parte. Noi non possiamo restituire l’idea che stiamo vivendo un momento nel quale le sofferenze sono distribuite. Dobbiamo però giustamente ricordare che sono caduti missili che hanno ammazzato bambini in Israele, questo noi non lo dimenticheremo mai. Ma dobbiamo pure avere il coraggio di parlare delle cose quando succedono (…) Noi stiamo qui per capire che sta facendo Israele, se i mezzi che sta adottando sono utili per raggiungere i suoi fini e se ha dei fini per i quali è valido sopportare un tale accumulo di violenza e di terrore. (…) Convocare gli Stati maggiori del Partito Socialista Europeo, se c’è ancora, e fargli fare qualcosa, perchè non fa niente, il Partito Socialista Europeo, per la causa dei palestinesi e della pace, cioè ci dobbiamo muovere su un terreno reale, sennò son tutte chiacchiere (…) razionalità di che? Che cosa ha fatto la politica italiana su questa vicenda qui? Cosa ha fatto la politica europea? Spiegatemi una cosa, ma c’è qualcuno che va lì a sbattere il pugno mentre suo fratello muore? Non c’è nessuno che fa un cavolo! La politica è impotente, lo capiamo questo? Allora non ci venite (…) a fare il predicozzo “la politica deve…”! Risolvesse la politica! Allora noi in ginocchio li voteremo, li ringrazieremo! Io andrò a Lourdes per ringraziare! Ma non fanno un tubo, questa è la verità, non fanno un tubo, non fate un tubo (…)! Allora Veltroni andasse a Gaza invece di andare in Africa, se vuole fare qualcosa!
Scusi…ma…razionalità….
Ricordando Fabrizio De Andrè
Pubblicato da Marcella De Carli
Questa sera avrei dovuto essere in piazza del Duomo, con la chitarra a cantare le sue canzoni. Me ne sto a casa, invece, ma in diretta con Annalisa, a cui devo queste parole bellissime. Grazie
Sono 10 anni e sembra ieri. Quando ho saputo che Fabrizio De André si era spento, ho semplicemente pianto.
Sembra buffo: non lo avevo mai conosciuto di persona, non avevo mai assistito ad un suo concerto… ma le sue canzoni erano state il mio pane. Mi avevano nutrito, sostentato, sostenuto, rinnovato. Erano state insegnamento, ridimensionamento, ragguaglio. Un faro nella tempesta, una figura paterna.
La sera stessa io e Fabietto andammo in piazza Duomo con gli altri e con la chirarra… Fabietto… che per non piangere mi stritolò una mano. Lui che, probabilmente, le emozioni aspetta che esplodano prima di riconoscerle e lasciarle andare.
E lì, proprio davanti al Duomo, avvenne una delle cose più belle che mi siano mai capitate: il barbone olandese che bazzicava abitualmente da quelle parti, mentre si cantava “Creuza de’ ma”, decise di regalarci un effetto speciale: tagliò la manica del suo giubbotto e improvvisò una nevicata di piuma che invase le chitarre, i convenuti, chi cantava, chi passava. Era bianco dappertutto e lui danzava, ubriaco e felice, sotto la pioggia leggera che si rinnovava ad ogni manciata… e la poesia della neve ci scaldava.
Era come se in quei fiocchi bianchi, caldi e impalpabili, ci fossero le mille parti di noi, così sbigottiti e persi, così sorpresi del nostro pianto, così insicuri ma con la certezza che, nel suo ricordo, ogni piuma che ci sfiorava per poi evitarci per la sua leggerezza, era “una goccia di splendore” che Fabrizio ci inviava.
Per questo tornerò in piazza Duomo stasera, per ricordare lo splendore che mi investì quella notte, nell speranza di riscaldarmi un po’.
I bambini e la neve a Milano
Pubblicato da Marcella De Carli
Il 5 gennaio ero in montagna, sull’appennino emiliano, decisa comunque a rientrare in serata. Poi hanno iniziato ad arrivarmi telefonate allarmanti sul tempo che andava peggiorando, amici e parenti che consigliavano il rientro improvviso in città perchè dal giorno della befana sarebbe scoppiato il finimondo.
Indecisi se partire di notte con la nebbia o di giorno con la neve, abbiamo, come nostra consuetudine, rimandato al domani. Così ci siamo messi in viaggio nella tarda mattinata del 6, quando a Milano già si erano depositati 10 centimetri di neve e sull’appennino iniziava a nevicare. Ci è andata bene, benissimo, almeno in autostrada. La tangenziale non era pulita ma si andava tranquillamente e noi abitiamo in periferia (una volta tanto una fortuna) e siamo arrivati a casa in tempo per non restare bloccati.
Il giorno dopo, il 7, è stato un incanto il risveglio. Bellissima Milano sepolta, silenziosa, ferma. Sarebbe stato perfetto se tutti, per un giorno almeno, avessimo deciso di fermarci, di scendere in strada a fare a palle di neve e a costruire pupazzi con i nostri bimbi.
Invece la nostra efficiente Sindaca ha deciso che nulla avrebbe fermato i milanesi e che le scuole sarebbero restate aperte. Così, stupidamente (me ne sono pentita!), abbiamo mandato i bambini a scuola, il più piccolo alla scuola dell’infanzia a duecento metri da casa, il grande alla primaria a due chilometri. Accompagnati dal papà (il grande in macchina), avrei dovuto poi ritirarli io.
Peccato che durante la giornata le notizie parlassero di una città bloccata, paralizzata, con strade impraticabili. Quindi, considerato che ho anche una neonata di 8 mesi, mi sono attrezzata per il recupero dei figli con zaino da montagna per la piccola e tute da sci per gli altri due. Sarebbe anche stata un’avventura se non si fosse messo a piovere…Ho, fortunamente, un padre che, se c’è, mi salva in queste situazioni, ma davvero ho avuto momenti di sconforto.
Come era ovvio che fosse i bambini hanno subìto dei super disagi: mancanza di insegnanti con conseguente divisione nelle varie classi (le maestre solo raramente abitano nei dintorni delle scuole in cui lavorano, nessuno ci pensa?), uscita anticipata per carenza di personale (già cronica nelle scuole dell’infanzia milanesi, figuriamoci con la neve!), freddo (ma è mai possibile che il riscaldamento venga acceso il giorno del rientro dalle vacanze dopo tre settimane di chiusura?!?), ritardo del cibo (che, dove è arrivato, è arrivato freddo). E, di fondo, tristezza per non essere stati capaci di goderci una giornata che avrebbe potuto essere speciale e che invece è stata solo faticosa.
Lessico familiare
Pubblicato da Marcella De Carli
dicembre 2006, Marte ha cinque anni
“Bravo Marte, sei un poeta!”……………………….”mamma, cosa vuol dire ‘eta’?”
agosto 2008, Tian ha cinque anni
“Tian, mi sa che tu sei un po’ artista!”………………….”mamma, ma chi sono i ‘poartisti’?”