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Robecchi oggi sul manifesto
Pubblicato da Marcella De Carli
Ripugnanti da guardare e da ascoltare, ma pure spettacolo istruttivo assai. Il cattolici da talk-show televisivo che fanno i gradassi sulla vita e sulla morte (degli altri), in onda senza sosta in queste ore, ci danno preciso il ritratto di quel che sono, e di come vorrebbero questo paese: arretratezza, malafede, dogma e ignoranza. Per dirla con la faccia di Roberto Formigoni: cinica cattiveria e incapacità di amore. La chiamata alle armi è generale. Di colpo, tutti hanno un amico in coma che “sta benissimo”, “è vivissimo”, presto si sveglierà e li batterà a tennis. Chi non ha l’amico in coma, bontà sua, legge. La gerarchetta Meloni – pora cocca, che tenerezza! – interviene in consiglio dei ministri per dire che lei ha letto un libro su uno in coma. Però! Altri si inventano scienziati lì per lì: ripetono cose dette da vescovi o cardinali, che a loro volta le hanno orecchiate dai giornali, che a loro volta le hanno riprese da chissàdove, ma lo fanno col piglio di luminari della medicina. A volte (non sempre) in contraddittorio con medici veri, che trasecolano. Falsa coscienza, ma vera cattiveria. Non ce n’è uno, di questi soldatini della fede, che piantando un altro chiodo sulla croce di papà Englaro non gli dica “poverino”, “gli siamo vicini”. E giù un altro chiodo. Ma poi si svelano. Vogliono fortemente, pretendono, che si applichi quella straordinaria specialità cattolica che è l’ipocrisia. Se l’avesse portata a casa… Se l’avesse lasciata andare in silenzio… Insomma, se avesse accettato la tragedia privata senza pretendere di ottenere un diritto pubblico… ecco, sarebbe stato perdonato. E’ proprio sull’odio per chi reclama diritti che si è saldato l’asse tra le gerarchie cattoliche e il più miscredente di tutti, Silvio Berlusconi. La propaganda di un dogma in ribasso o la volontà di uno scontro istituzionale; gli scarpini rossi di Ratzinger o i mocassini con rialzo di Silvio. I cattolici catodici di pronto intervento sguainano la spada. Purché ad essere calpestate siano le vite degli altri.
Tacete per favore!
Pubblicato da Marcella De Carli
Basta, sta diventando davvero insopportabile l’accanimento sulla famiglia Englaro.
Il papà: sono sconvolto «Sono sconvolto, è un tormento senza fine, non riesco neppure a pensare e riflettere e preferisco continuare a restare nel silenzio». È l’unico commento di Beppino Englaro, il padre di Eluana, che da martedì si è chiuso in un rigoroso silenzio stampa. «Ormai posso sopportare tutto: cosa altro ha da patire una persona che ha perso un figlio? Che dolore maggiore potrebbero provocarmi? Non importa come mi sento io. Quello che conta è la volontà di Eluana». Beppino Englaro è rimasto a Leco per assistere la moglie malata di cancro, le cui condizioni si sono aggravate in questi ultimi tempi.
In un Paese civile si farebbe silenzio, per riprendere ad affrontare il tema a freddo.
Ma noi la civiltà l’abbiamo persa da tempo; avremmo mai immaginato anni fa di avere una legge che di fatto impedisce le cure a degli ammalati (bambini compresi) perchè immigrati senza permesso? Di arrivare a schedare i barboni? Di avere i cittadini che, come nel medioevo coi forconi, possono girare autorizzati a fare le ronde?
E che a difendere la Costituzione attaccata da Berlusconi, che sostiene essere stata scritta in odore di Russia, ci fosse Andreotti?
Roma, 8 feb. (Apcom) - Un’assemblea costituente soggetta all’Unione sovietica? “Io che ne ho fatto parte posso garantire che non abbiamo ricevuto alcuna influenza, né russa né di chicchessia”, ribatte Giulio Andreotti.
Intervistato da ‘Repubblica’, ‘Corriere della sera’ e ‘Stampa’, l’ex presidente del Consiglio, leader democristiano e costituente affronta il tema dello scontro istituzionale tra Berlusconi e Napolitano e il sottostante caso di Eluana Englaro.
“La Costituzione continua a mantenere salda tutta la sua validità, la sua forza. Per i prossimi cinquant’anni non c’è proprio la necessità di modificare la nostra Carta costituzionale”, dice Andreotti. “Non ricordo uno scontro istituzionale come questo”. Il decreto legge? “Non faceva male a nessuno”, ma “un governante non può impicciarsi di una vicenda totalmente privata”. Su Eluana “voterò secondo la mia coscienza”, afferma.
Decretata d’urgenza la fine della democrazia!
Pubblicato da Marcella De Carli
In effetti altre occasioni c’erano state perchè Napolitano si pronunciasse sui decreti d’urgenza. Forse saremmo riusciti a non arrivare a questa squallidissima situazione.
Corrado Guzzanti nel 2001….
Pubblicato da Marcella De Carli
Televizione: Bonolis da Maria De Filippi che andrà a Sanremo che….
Pubblicato da Marcella De Carli
O che bello! Bonolis ospite ieri sera dalla De Filippi (questo lo definirei lo zapping utile). E la maria nazionale che dice
“Il bello è che stasera qui si faccia un promo a Sanremo indipendentemente da Rai e Mediaset”.
Bene, con questa si decreta la fine di qualunque voce fuori dal coro che ancora tenti di parlare di conflitto di interesse. Tanto ormai il buon Silvio possiede tutto e, evidentemente, non teme neanche più di renderlo palese.
Regime.