Archivio per la tag 'comune milano'
Dalla parte dei bambini
Pubblicato da Marcella De Carli
Ultimamente vivo una grossissima frustrazione nel confronto con tanti genitori che mi sembra non abbiano profondamente presenti quali siano i bisogni dei loro bambini. Mi pare che sempre più ci siano persone disposte a barattare il benessere dei propri figli con la necessità di “piazzarli” da qualche parte, possibilmente spendendo il meno possibile, con garanzia non tanto di qualità del servizio, quanto di copertura massima di giorni e orari.
Siamo un paese schizofrenico, dove un ministro incompetente di un governo eletto dalla stragrande maggioranza degli italiani per tagliare sulla scuola rilancia la necessità del maestro unico dei bei tempi andati e un’orario scolastico ridottissimo, e dove, contemporaneamente, gli stessi elettori desiderano una bella scuola di 10 ore al giorno per 11 mesi all’anno dove sistemare i loro figli. Non disposti a sacrifici, soprattutto di natura economica (per esempio pagarsi una baby sitter per non lasciare un bambino piccolo a scuola troppo tempo, o un centro estivo di qualità), se il servizio è pubblico, gli stessi genitori poi valutano l’opportunità dell’iscrizione alle scuole private (notoriamente più scadenti ma con garanzia di copertura del servizio massima) per evitare i problemi legati ad eventuali “disservizi”.
Un esempio nella mia risposta a questo genitore che critica la possibilità che le scuole dell’infanzia milanesi possano tornare ad aprire all’utenza in sincronia con quelle statali, non più ai primi di settembre come ora.
non vedo perchè se la scuola è sempre iniziata all’inizio settembre non debba continuare così o a poco a poco ci riportano l’inizio della scuola a ottobre.
In ogni caso (anche se il discorso economico non è da sottovalutare speci in questi tempi) secondo me i bambini stanno meglio con i coetanei che con nonni o baby sitter.Credo che in ogni caso vadano rispettate le esigenze di tutti e se uno può nessuno gli impedisce di tenere i bimbi a casa, no?Poi non so cosa intendete con ambiente più accogliente ……. cosa fanno puliscono, imbiancano per 2 settimane!Intanto la scuola (e il nido) non sono “sempre” iniziati ai primi di settembre, anzi. Questo dell’anticipo inizio scuola è stato uno degli elementi peggiorativi introdotti negli ultimi anni. Ecco perchè è importante che i genitori si sforzino un po’ di più di entrare nel merito di ciò che succede a scuola.
Vuoi sapere che cosa significa preparazione dell’ambiente? Bene, a volte, paradossalmente, significa anche imbiancare (si fa per dire, ma succede anche questo di questi tempi!). Cmq nella fascia d’età che va dai 3 ai 6 anni è ormai riconosciuta l’importanza dell’ambiente, dove per ambiente si intendono sia gli spazi, sia il materiale messo a disposizione del bambino: l’educatrice prepara l’ambiente affinchè il bambino possa fare le sue scelte di tipo manuale e intellettuale. Deve essere uno spazio vivo, accogliente, pulito, luminoso, strutturato in modo tale che gli arredi separino in zone di lavoro (suddivise in aree tematiche). Lo spazio deve essere organizzato in modo logico, chiaro e che risponda ai bisogni di QUEI bambini (a questo serve il confronto con i genitori e tra educatrici). Il materiale va continuamente aggiornato, ma è importantissimo come si “parte”, perchè è fondamentale che l’ambiente sia accogliente per età, interessi e abilità diversi.
Quindi serve del tempo per incontrarsi, magari CONOSCERSI (succede sempre più spesso ultimamente che ci sia un grosso ricambio di personale, perchè le educatrici stanno letteralmente scappando dal comune verso lo stato!), incontrare se necessario i genitori (per esempio dei nuovi iscritti, se i colloqui non sono stati ancora fatti, oppure dei bambini già frequentanti per essere aggiornati di eventuali grandi cambiamenti avvenuti….), programmare il lavoro insieme, allestire gli spazi e i materiali.
Non mi sembra poco.Non sempre i bambini stanno meglio con coetanei, se la situazione è scadente…E siccome come genitori siamo molto esigenti rispetto alle persone che si prendono cura dei nostri figli (non so tu, ma io con i nonni sono una vera rompiscatole e sulle eventuali baby sitter molto esigente), sarebbe bene che pretendessimo anche dalla scuola la qualità prima della copertura del servizio a qualunque costo.
Le cifre e i contenuti
Pubblicato da Marcella De Carli
Mi piace l’idea che la gelmini sia stata smentita, ora vorrei anche sentire parlare dei bambini.
Credo che una buona scuola sia fatta fondamentalmente da docenti preparati, motivati e aperti al confronto. Una buona scuola per i bambini non è necessariamente di 40 ore, se queste non sono altro che un parcheggio (come vuole il pensiero unico dominante); quello che accadrà non ci è dato saperlo, ma se gli organici verranno assegnati come ha in mente il ministero salteranno le compresenze, salvo fantasiosi aggiustamenti di illuminati dirigenti.
A Milano esiste un assessorato alla “scuola, famiglia e politiche sociali”. Già questo basta per darsi una risposta; la scuola è intesa come luogo in cui rispondere alle esigenze delle famiglie, che, guarda caso, nella maggior parte dei casi coincidono esclusivamente con la necessità di lasciare i propri figli fuori casa il maggior tempo possibile.
Un assessorato che candidamente motiva lo scadimento dei servizi (ad esempio il numero aumentato di bambini per sezione) con il bisogno di rispondere alla domanda, che anzichè valorizzare le proprie risorse (i nidi comunali) dichiara che sono fortunati i genitori che possono pagarsi il nido privato con le rette comunali (si vede che non hanno potuto comparare la qualità dei due servizi!), che dichiara che la scuola dell’infanzia è aperta dalle 8 alle 18 (non più dalle 9 alle 16 con possibilità di pre e dopo scuola per chi ha effettivamente bisogno). Ecco, un assessorato così fa esclusivamente cattiva educazione.
Io sto dalla parte dei bambini e non posso, e non voglio, credere che la mia città vada in questa direzione.
Verso lo smantellamento dei servizi all’infanzia di Milano
Pubblicato da Marcella De Carli
Ce la stanno mettendo tutta per distruggere decenni di lavoro e di impegno. E lo fanno senza confronto tra le parti, senza una minima motivazione che si regga su un’idea, un pensiero, se non quello del risparmio, celandosi dietro le esigenze delle famiglie (io sono tre volte genitore, ma come fruitore dei servizi all’infanzia del Comune di Milano nessuno mi ha mai chiesto quali fossero i miei bisogni o le mie aspettative…).
Mi sembra lo specchio di ciò che sta succedendo in Italia, dove qualcuno decide e tutti devono ubbidire.
Così è accaduto con Tremonti-Gelmini che, con prepotenza e senza chiedere il parere a chi si occupa di scuola (il mondo accademico) e a chi la scuola la fa (studenti, insegnanti e genitori), hanno potuto sferrare un tale attacco all’esistente da poter lasciare immaginare l’inizio della fine. O la fine della fine…