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Il Comune di Milano assume 46 insegnanti di religione alle scuole dell’infanzia
Pubblicato da Marcella De Carli
Ma non ha i soldi per assumere il personale o per pagare le supplenti! E quando mancano educatrici i bambini vengono divisi nelle altre sezioni! E hanno ridotto di un terzo i commessi! E ci vogliono propinare orari assurdi per risparmiare!!!!!
La strada che porta a te….basta con l’ora di religione!
Pubblicato da Marcella De Carli
Voglio raccontare la mia esperienza così parlo di qualcosa di concreto, sperando che chi dice che tanto al più l’ora di religione è innocua si faccia un’idea.
Sono insegnante titolare in una scuola dell’infanzia statale e, all’epoca dei fatti, la mia classe era composta da bambini di 3 e 4 anni. Mi era stata assegnata come collega di religione una ragazza alla sua prima esperienza coi piccoli, una persona dai buoni propositi ma dalla scarsa formazione. Avendo una sezione un po’ particolare, con alcuni bambini che mostravano difficoltà nella relazione, ed essendo ancora in pieno inserimento dei più piccoli, mi sono offerta di stare in classe con lei durante le lezioni, almeno nel primo periodo. Avevo in più un unico bambino esonerato e il caso vuole fosse anche l’unico disabile (certificato) della mia sezione. Ma essendo il bambino in questione testimone di Geova, e temendo quindi la collega che la famiglia potesse non vedere di buon occhio l’incontro tra i due, le ho proposto di lasciare perdere la religione per un po’ e di dedicarsi solo, in mia presenza, alla conoscenza dei bambini. Ma alla collega non piaceva l’idea, così si è ritrovata da sola con i miei bambini e, in buona fede (eheheh) li ha messi in cerchio e ha tenuto loro una bella lezione sulle buone e le cattive azioni, insomma, una bella lezione di morale piovuta dal cielo a bambini di 3 e 4 anni!
Li ho ritrovati molto agitati e nei giorni a venire molti genitori si sono lamentati.
La mia giovane collega ha provato a capire, ma credo che davvero senza una buona formazione pedagogica per alcune persone sia difficile. Poi lei è proprio una ragazza carina, dolce, ma ai tempi assolutamente sprovvista di strumenti.
Dopo la lezione di morale, gli altri incontri sono stati rivolti alla coloritura di schede raffiguranti buone azioni (il bambino che aiuta l’amico che si è fatto male, quello che offre il suo panino…) e cattive azioni (un bambino che picchia il compagno, un altro che rompe un oggetto….). Alla fine è stato fatto un bel cartellone con dipinta una strada che si biforca: a sinistra incollate le cattive azioni, a destra quelle buone e in fondo a questa strada….un Gesù a braccia aperte! Titolo del cartellone: “la strada che porta a te”
Domani a Genova parte il primo ateobus
Pubblicato da Marcella De Carli
“La buona notizia è che in Italia ci sono milioni di atei. Quella ottima è che credono nella libertà di espressione”
mi spiace solo che gli agnostici rimangano fuori….la prima versione offriva più spazi di interpretazione (”La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno”)
Cristianesimo obbligatorio a scuola
Pubblicato da Marcella De Carli
L’attacco alla laicità della scuola, quindi dello Stato, si fa sempre più serrato. Il 22 gennaio scorso la commissione “cultura, scienza, istruzione” della Camera ha approvato una risoluzione proposta dall’on. Garagnani sul tema Salvaguardia della tradizione culturale e spirituale legata al Cristianesimo nelle politiche scolastiche.
In sostanza, data la preoccupazione per “il relativismo culturale e il nichilismo etico” è bene dare ai nostri studenti un po’ di solide basi di cultura cristiana. Questo dovrebbe servire per favorire l’integrazione, dato il presupposto che
La scuola è terreno privilegiato in cui sperimentare un approccio culturale ai temi dell’integrazione in nome di ideali di accoglienza e solidarietà, che, per essere davvero tali devono fondarsi sul ricordo del proprio passato e devono essere ancorate alle proprie radici culturali e spirituali; il fallimento del modello di integrazione delle democrazie nord-europee e l’esperienza di Paesi come l’Olanda, la Danimarca e, in modo diverso la Francia e la Germania, pone per il nostro Paese il problema di una legislazione scolastica che, nell’affrontare, in modo graduale e rispettoso dei diritti della persona, il problema dell’integrazione dei cittadini comunitari ed extracomunitari, sappia difendere la tradizione culturale italiana, ed europea, quale si è manifestata nel corso dei secoli, e proporla, evitando denigrazioni o dimenticanze, agli studenti di ogni provenienza culturale; al riguardo è bene ricordare che l’insegnamento della religione cattolica, basato su un’adesione volontaria dello studente, risponde a un’esigenza religiosa importante ed essenziale, ma distinta da quella eminentemente culturale e laica che sarebbe opportuno introdurre nella legislazione scolastica e proporre a tutti, impegna il Governo a far sì che nell’ambito dell’autonomia scolastica, e fatta salva la libertà di insegnamento dei docenti, sia reso esplicitamente obbligatorio nelle indicazioni nazionali il preciso riferimento alla nostra tradizione culturale e spirituale che si riconnette esplicitamente al Cristianesimo.
Satira noreligion da flippaut
Pubblicato da Marcella De Carli
Inviato il: 3/2/2009, 21:13
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CITAZIONE (Masnada @ 3/2/2009, 20:15)E ’sti cazzi!!!Ho appena visto un servizio al tg: parlava il segretario generale della CEI, e si chiama… MARIANO CROCIATA.
Cioè, è come se un anarchico si chiamasse, chessò, ARMANDO LA BOMBA.
Nomen Omen!!!!!!