Archivio per June, 2009
Gli immigrati in provincia: marocchini sull’appennino
Pubblicato da Marcella De Carli
Sono stata alcuni giorni a Toano, il paese dei miei nonni, luogo amato e discusso, come capita ai posti della nostra formazione e delle origini. Un paese che ha fatto parte della storia e che pare averla dimenticata.
Mi è utile guardare l’Italia da un’altra prospettiva che non sia quella milanese, cittadina e particolare. Cogliere gli umori delle persone della provincia è ancora più indicativo.
” sono stata a trovare mia nonna a Gusciola e ho visto un capriolo! vicinissimo, quasi in mezzo alla strada! Ma come mai se ne vedono tanti ultimamente?” “eh…come mai? perchè sono protetti” “ah…non si possono cacciare?” “e sì, qui solo a caprioli e marocchini danno la protezione”
Cerco di capire che cosa significhi questo commento. A Toano da un po’ di anni sono comparsi gli immigrati. Molti (tutti?) impiegati nelle ceramiche della bassa, vivono in montagna, probabilmente a causa del costo minore degli affitti. Qualcuno mi dice che il Comune ha a disposizione dei fondi statali da utilizzare a favore di queste “categorie” svantaggiate; ecco allora che compare, ad esempio, lo scuolabus per i figli dei marocchini. Bene, penso io, almeno siamo sicuri che i bambini andranno a scuola. E questo mi pare, in prospettiva, una buona semina per il futuro. Male, mi dicono, perchè per noi non c’è questo servizio. Chiedetelo allora, se vi serve, penso io.
Le ceramiche sono in crisi e i primi a restare a casa pare che siano gli stranieri. Questo non crea una sensazione di sicurezza. Ma mi dicono anche che molti di loro pensano di rientrare nel loro Paese. Bene, pensano i toanesi. Però…però se se ne vanno si svuoteranno le classi delle scuole….Scuole che a malapena riescono a restare aperte, grazie ai tentativi di smantellamento di questo governo.
Okkio ad avere un’alternativa….
Pubblicato da Marcella De Carli
Questa la notiza ansa
Un docente di Matematica e Fisica del Liceo ‘Righi’ di Cesena, Alberto Marani, e’ stato sospeso per 2 mesi, dalle proprie funzioni e dallo stipendio, per aver distribuito un questionario sull’ ora di religione. Lo riferisce il Corriere di Romagna, precisando che, secondo il docente, dal questionario distribuito tra gli alunni di alcune classi del Liceo, sarebbe emerso che più dell’80% degli studenti preferirebbe materie alternative alla Religione (questo il quesito posto), se fossero comprese nell’offerta formativa. L’iniziativa è stata ritenuta “estranea ai suoi compiti professionali”. Contro il provvedimento, partito dall’ esposto di un collega, l’ insegnante farà ricorso al giudice del Lavoro.